dalla repubblica, intervista a stephen king!
Parla lo scrittore Stephen King
"Il mio balordo ladro di bambini"NEW YORK - "Caro Fedele Lettore, questo è un romanzo da cassetto, d'accordo? Voglio che tu lo sappia quando hai ancora lo scontrino in tasca e prima che ci versi sopra del sugo o del gelato e ti diventi così difficile o impossibile restituirlo". Stephen King ci introduce così a Blaze, il romanzo noir che scrisse alla fine del 1972 ma che ha tenuto nel cassetto per trentacinque anni. Era stato prodotto con il nome di Richard Bachman ("In quegli anni ero due persone", ci racconta King"), lo pseudonimo con cui scrisse quattro libri. E oggi arriva nelle edicole con Repubblica e subito dopo in libreria, figlio del caso e della voglia di riprendere in mano qualcosa di antico ("ricordavo il carattere squadrato figlio della vecchia macchina di mia moglie Tabitha dei tempi del college, un'immarcescibile Olivetti portatile") e di tornare a sintonizzarsi con quel suo modo di narrare giovanile, pieno però di sentimentalismo. Così ha finito per riscriverlo rendendolo più secco e asciutto.
E' la storia del rapimento di un bambino fatto dal balordo Blaze che chiede ai ricchissimi genitori un riscatto esorbitante. Blaze, che è un gigante con il cervello di un ragazzino, segue il piano e le istruzioni del suo complice George, la mente della coppia. Nei boschi innevati del New England, che ricordano le atmosfere di Shining - il grande successo che scrisse cinque anni dopo - fugge con il piccolo rapito obbedendo ad ogni ordine del socio. Peccato però che George sia morto tre mesi prima.
Il re del brivido, la cui riservatezza è leggendaria, non ama incontrare i giornalisti e questa intervista è figlia di uno scambio di mail. Non sappiamo da dove rispondesse, se dalla sua casa nel Maine dove dieci giorni fa ha festeggiato con una torta alla crema con la frutta il suo compleanno, o da un luogo sperduto del mondo, durante il lunghissimo viaggio che si è regalato per i suoi sessant'anni.
Di certo sappiamo che ad agosto era in Australia. In una libreria ad Alice Spring è stato scambiato per un vandalo e fermato: stava firmando le copie dei suoi libri che erano sugli scaffali. Quando il direttore del negozio ha capito chi era, lui se n'era già andato. Lo ha rincorso e in un vicino supermercato si sono fermati a chiacchierare. I libri autografati sono andati all'asta per beneficenza.
Perché Blaze non è stato pubblicato nel 1973? "Credevo che fosse troppo sentimentale, che finisse per far ridere".
Dove lo ha ritrovato e perché ha deciso di pubblicarlo oggi? "Pensavo che il manoscritto si fosse perso, ma quando ho pensato che si sarebbe potuto revisionarlo e pubblicarlo dando i ricavati in beneficenza, allora ho chiesto alla mia assistente Marsha, di provare a rintracciarne una copia. Era nella biblioteca della University of Maine. Marsha ne ha fatto una fotocopia. Non si fidava a darmi l'originale!"
Che personaggio è Blaze? Cosa pensa del fatto che la gente si identifichi con un criminale? "Blaze è un uomo con disturbi mentali che diventa un criminale quando la società gli volta le spalle. Se il destino fosse stato più generoso, avrebbe potuto avere una vita produttiva e felice. Considero la sua storia una piccola tragedia del sottoproletariato".
Stephen King come valuta Richard Bachman come scrittore?"Bachman era più arrabbiato e pessimista di me".
Perché usava questo pseudonimo? "Mi era stato detto che potevo pubblicare solamente un libro l'anno con il mio vero nome, altrimenti saturavo il mercato. A dire la verità molti scrittori, come James Patterson, hanno dimostrato che questo non è vero. Il mio vero pseudonimo era Guy Pillsbury, che era il nome di mio nonno, ma si sparse subito la voce e così mi venne chiesto di cambiarlo all'ultimo momento, con una telefonata. Letteralmente mentre ero al telefono mi dissero di dargli un altro nome".
E questo nome come le venne in mente? "Ho detto Richard come Richard Stark perché avevo un suo libro sulla mia scrivania, e Bachman dal gruppo musicale Bachman-Turner Overdrive. La loro canzone Taking Care of Business era alla radio in quel momento".
Ci ha messo molto le mani? E' vero che ha fatto le correzioni a matita? "Sì, è vero le ho fatte proprio a mano: pensavo che revisionando il manoscritto alla vecchia maniera sarei riuscito a ritrovare quei sentimenti e quelle sensazioni che avevo quando l'ho scritto. Per questo l'ho fatto".
Qual è lo scrittore che l'ha influenzata di più?"Penso Don Robertson, che ha scritto romanzi ambientati nelle piccole città dell'Ohio. Dopo di lui direi tutti".
E il libro che preferisce tra quelli che ha scritto? "La Storia di Lisey, pubblicato l'anno scorso". (Lisey è la moglie di uno scrittore morto da poco che mentre ne riordina le carte scopre il mondo fantastico del marito. Questo romanzo segna il ritorno al successo di King dopo le difficoltà seguite al tremendo incidente del giugno 1999, quando venne investito durante la sua passeggiata quotidiana, che lo avevano spinto ad annunciare l'abbandono della scrittura).
Come è il suo metodo di lavoro? Quante ore al giorno scrive? "Scrivo circa tre ore al giorno, quasi sempre la mattina. Il mio metodo non cambia mai: comincio quando la storia comincia nella mia testa e continuo finché tutti i personaggi o muoiono o vivono".
Quello degli adolescenti è un tema ricorrente nei suoi libri, da It in poi, che cosa sono per lei? L'alternativa al male, all'orrore?Stephen King ci scrive che non può rispondere a questa domanda: "Per farlo dovrei scrivere un saggio e sarebbe lungo".
In Italia Blaze uscirà prima nelle edicole insieme a questo giornale e poi nelle librerie. E' la prima volta che accade, cosa ne pensa? "Penso che sia fantastico, è un ritorno all'era di Dickens. Vi auguro un grande successo".
Il ricavato dalla vendita del libro sarà devoluto alla Haven Foundation. Di cosa si occupa questa fondazione? "La Haven Foundation è stata creata per aiutare artisti freelance che hanno avuto incidenti e non hanno un'assicurazione medica. O per artisti, scrittori, pittori, e così via, che non hanno più un posto dove lavorare dopo un disastro naturale come l'uragano Katrina. Al contrario delle persone con lavori fissi, tante persone creative che lavorano come freelance non hanno una "rete di sicurezza" che li protegge quando le cose vanno male. Non possiamo aiutarli tutti, ma speriamo di poter aiutare i più sfortunati e i più meritevoli. Mi permetterei di invitare i vostri lettori a contribuire, se ne hanno voglia. Le informazioni si possono trovare sul mio sito, www. stephenking. com".
E sul suo sito sono piovuti in questi giorni migliaia di messaggi di auguri per il compleanno, a cui ha risposto annunciando che da questo momento comincierà a contare gli anni alla rovescia: "Il prossimo anno ne festeggerò 59, e per il 2017 ne avrò 50 di nuovo".
(2 ottobre 2007)
e il 6 novembre esce il primo volume del fumetto ispirato alla Torre Nera